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sabato 7 luglio 2018

Suore di clausura Brescia

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Le donne che sentono nel proprio cuore di avere la vocazione alla vita matrimoniale, ma non riescono a trovare un fidanzato cristiano, possono leggere il seguente annuncio di un ragazzo che sta cercando una donna che sia fedele agli insegnamenti della Chiesa Cattolica. Cliccare qui per leggere l'annuncio.


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Alle donne che cercano un buon monastero di suore di clausura a Brescia (Lombardia), o in altre città italiane, nel quale poter fare un'esperienza vocazionale per riflettere sullo stato di vita da eleggere, consiglio di scegliere uno tra i migliori, cioè uno nel quale il carisma dell'Ordine religioso preferito viene vissuto con maggiore perfezione e carità. La vita religiosa è meravigliosa, poiché consente di vivere più uniti a Gesù buono e di seguire più facilmente la via della perfezione cristiana.

Bisogna darsi da fare per ubbidire alla divina vocazione. Ecco cosa diceva Sant'Alfonso Maria de Liguori: Ho detto che le religiose che si son date tutte a Dio godono una continua pace; ciò s'intende di quella pace che può godersi in questa terra, che si chiama valle di lacrime. In cielo Dio ci prepara la pace perfetta e piena, esente da ogni travaglio. Questa terra al contrario è luogo per noi di meriti; e perciò è luogo di patimenti, ove col patire si acquistano le gioie del paradiso. 


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Dagli scritti di Padre Alfonso Rodriguez, S. J. (1526-1616).

Quale grande grazia ci abbia fatto il Signore circondandoci di regole

  Tra le altre grandi grazie che il Signore ci ha fatto nella vita religiosa c'è quella di averci circondato di regole e di santi avvisi, perché fossimo ben custoditi e difesi dai nostri nemici. Molti santi paragonano i consigli evangelici ai contrafforti d'una città; perché come una città è ben custodita quando oltre ad un muro ha anche un antemurale, in modo che, se questo dovesse essere distrutto dai nemici, rimane sempre il muro di difesa; così anche noi, per la grazia di Dio; siamo custoditi nella Religione (cfr. Isa. 26, 1). Siamo stati prima di tutto circondati e custoditi dal fortissimo muro della legge e dei comandamenti di Dio, e poi con un antemurale, le regole e le costituzioni della vita religiosa, perché quando i nemici, che ci fanno continua guerra, riuscissero a far breccia in quest'antemurale, rimarrà sempre saldo il muro principale della legge e dei precetti di Dio, e noi salvi dietro di esso.
  È una gran grazia che la tentazione ti faccia mancare contro una piccola regola, la cui infrazione non giunge alla gravità di un peccato veniale, e che tu stia attento a non mancarvi con più cura di quella che avresti messo per non commettere peccati gravi.
   Da ciò si vede quanto s'ingannino quelli che, quando commettono delle colpe contro le regole o qualche imperfezione, si sentono tanto avviliti ed inquieti da giungere a pensare che sarebbe meglio star fuori, anziché essere imperfetti nell'Ordine. Questa è tentazione del demonio che, così, li tocca in un tasto tanto importante quale è la vocazione; egli non desidererebbe che trovarli nel mondo senza la protezione dell'antemurale delle regole e dei consigli evangelici, perché allora potrebbe sparare scopertamente le sue artiglierie contro il muro della legge di Dio e farebbe forse presto a farli cadere in peccato mortale, ciò che ora non può fare facilmente, perché sono custoditi dall'antemurale che riceve tutti i colpi, contro il quale si spezzano tutte le sue lance, mentre voi siete lungi dal cadere in peccato mortale. Una sola delle colpe che potreste commettere nel mondo peserebbe molto di più di tutte le imperfezioni che possiate commettere qui e pertanto, per quanto vi sembri di essere tiepidi e imperfetti, state sicuri che siete molto migliori di quel che sareste fuori. Questo è uno dei motivi per cui dobbiamo stimare molto la Religione e ringraziare il Signore infinitamente ogni giorno per la grazia che ci ha fatto portandoci in essa. Se non ci fosse nella vita religiosa altro bene che questo, sarebbe già degna di essere stimata e desiderata grandemente; Ti par poco startene nel palco a guardare la lotta, mentre gli altri stanno nell'arena a lottare con le belve? Vedere gli altri annegare nel gran fiume di Babilonia e tu startene seduto tranquillo sulla riva?
   Ma le regole e i consigli evangelici hanno anche altri benefici. Ci aiutano effettivamente ad osservare la legge di Dio, perché per chi professa la perfezione dei consigli diviene facile osservare i precetti, mentre chi non vuole osservare i consigli né curarsi di perfezione, difficilmente potrà osservare i precetti.
   S. Tommaso spiega così la sentenza di Cristo nostro Redentore: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli». Perché? domanda il santo, e risponde: perché è molto difficile osservare i comandamenti, che sono la porta per cui si entra nel regno dei cieli, se non si osservano i consigli e non si cerca la perfezione. Ma chi si sforza di osservare i consigli, facilmente riesce ad osservare i precetti, perché è evidente che il non avere ricchezze, non possedere nulla di proprio né usarlo come tale,serve come garanzia contro il desiderio della roba altrui; il pregare per quelli che ci perseguitano, il ricambiare facendo il bene a quelli che ci fanno del male, serve a tenerci lontani dall'odio contro i nemici; e il non giurar mai, fosse pure il vero, ci serve per star lontani dal giurare il falso (Quodlibet 4, a. 23). Pertanto i santi osservano che le regole e i consigli che professiamo in Religione non solo non sono pesi, ma aiuto per meglio portare il peso dei comandamenti di Dio.
   S. Agostino illustra lo stesso argomento con due paragoni. Trattando della soavità della legge della grazia, paragona il suo peso a quello delle ali dell'uccello; le ali non appesantiscono, né imbarazzano l'uccello, anzi sono esse a renderlo leggero e a permettergli di volare. Le ruote del carro hanno un peso, ma è un peso che non aggrava, bensì aiuta i buoi e rende meno grave il loro carico; senza di esse, i buoi non trascinerebbero che la metà di ciò che trascinano. Di tale specie sono i consigli del Vangelo che abbiamo nelle nostre regole: non solo non aggravano, né imbarazzano, ma ci servono da ruote che ci fanno portare il giogo della legge di Dio con facilità e soavità, mentre i poveri mondani gemono e sospirano sotto il peso e cadono mille volte, perché mancano di ali e di ruote (Serm. 22, de verbis Apost. c. 5; BERNARD., epist. 341). Dobbiamo quindi essere molto grati a Dio e avere in grande stima le regole, osservandole con tutto l'affetto del nostro cuore.



[Brano tratto da "Esercizio di perfezione e di cristiane virtù" di Padre Alfonso Rodriguez].