Tempo fa una ragazza mi ha confidato che i suoi genitori sono contrari alla vocazione religiosa...
Carissimo D., sono tornata da un viaggio con il desiderio ancora più forte di donarmi al Signore. Ma ultimamente sono un po' triste perché i miei genitori che prima erano abbastanza contenti, oggi sono contrari alla mia scelta di vita. È triste sapere che proprio loro pensano che farsi suora significa fuggire dalle responsabilità del mondo. Io ho provato a spiegargli quello che sento dentro, ossia un amore fortissimo per Gesù e un immenso desiderio di donarmi agli altri attraverso Lui, ma loro non capiscono. Io di sicuro non mi arrendo, il mio amore per Gesù è troppo forte e sento che è quella la mia strada. Tu cosa ne pensi? Grazie di cuore D.! E grazie del tuo splendido blog! Un abbraccio,
(lettera firmata)
Carissima sorella in Cristo,
Sant'Alfonso Maria de Liguori sconsigliava ai giovani in discernimento vocazionale di confidarsi coi genitori su questo argomento. Purtroppo, anche molti genitori cattolici si oppongono alla vocazione dei figli. Dunque non mi stupisco affatto che anche i tuoi genitori abbiano delle “perplessità” al riguardo. È meglio cercare di evitare di parlare di vocazione con amici e parenti, poiché generalmente costoro non capiscono questi discorsi. Anzi, San Tommaso d'Aquino nella sua intramontabile Summa Teologica afferma che spesso i parenti sono di ostacolo alla vocazione.
Comunque, non devi assolutamente preoccuparti, perché per quanto riguarda l'elezione dello stato di vita sei assolutamente libera, non sei tenuta ad obbedire ai genitori. Anche Santa Chiara, San Tommaso, San Gerardo Majella e tanti altri santi ebbero opposizioni in famiglia, e per obbedire alla vocazione furono costretti a scappare di casa. Quella che stai vivendo è una prova del tuo amore per Gesù. Come un soldato in battaglia devi resistere con ardore agli assalti del mondo, devi restare fedele a Cristo Re, il miglior Sposo che una donna possa avere.
Ma ipotizziamo (è solo una pura ipotesi) che effettivamente abbia ragione tua madre, e che il tuo desiderio di abbracciare la vita religiosa sia solo una fuga dalle responsabilità. Anche in questo caso non bisogna preoccuparsi, perché prima di emettere i voti perpetui passano molti anni, quindi durante il postulandato, il noviziato o la professione temporanea, potrai tranquillamente decidere di tornartene a casa tua, qualora tu ti accorga di non avere una vera vocazione. Fare un'esperienza di vita religiosa non è mica come andare a combattere la guerra in Afghanistan, non c'è nessun pericolo. Male che va, uno se ne ritorna a casa propria e ricomincia la vita nel mondo.
Ovviamente la mia era solo un'ipotesi per farti capire che non corri nessun rischio nel continuare a perseverare nel desiderio di donarti a Gesù buono. A dir la verità io nutro molte speranze che la tua sia una vera vocazione. Dirò di più, il tuo carattere solare ed allegro è un buon segno vocazionale. Al contrario, coloro che sono tristi e malinconici fanno sorgere delle perplessità sulla loro “vocazione”.
In genere le persone che non hanno una vera vocazione, appena entrano in convento si annoiano e non vedono l'ora di tornarsene nel mondo. Io penso invece che tu arderai d'amore per il tuo Sposo quando sarai sua “prigioniera” in convento, e lo ringrazierai per averti tolto dal mondo dove regnano le “vanità delle vanità”, e averti condotto in casa sua, dove ti sarà facile salvarti l'anima e ricercare la perfezione cristiana. L'unica cosa che ti chiedo è di scegliere un ordine fervoroso e osservante, non uno rilassato.
Ricordati che su questa terra siamo solo di passaggio per poco tempo, la nostra vera Patria è in Cielo, pertanto il nostro unico scopo deve essere di conoscere, amare e servire Dio, per poi poterlo amare per tutta l'eternità. Obbedendo alla vocazione e abbracciando lo stato di vita religioso ti sarà molto facile raggiungere il fine ultimo della tua esistenza.
Comprendo molto bene il tuo attuale stato d'animo. Questo è un momento importantissimo della tua esistenza, perché si sta avvicinando il momento di eleggere lo stato di vita. Non si tratta di una scelta qualsiasi, ma di una scelta di fondamentale importanza, pertanto è necessario non commettere errori.
Spero di esserti stato di qualche giovamento, ma rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti. Prego ardentemente il mio amatissimo Gesù di prenderti come sua sposa. Continuerò a pregare con tenacia fino a quando non verrò a sapere che ti sei arresa al suo amore per te. E chi altro potresti amare all'infuori di Lui? Non conosco nessun uomo che si lascerebbe flagellare, coronare di spine e inchiodare alla croce per dimostrarti il suo amore.
La Beata e Gloriosa Vergine Maria, Corredentrice del genere umano, Mediatrice di tutte le grazie e Avvocata dei peccatori, ti accolga sotto il suo manto e ti conduca all'amabile Gesù, Colui che può saziare il tuo cuore che ha sete d'Amore vero. Così spero, così sia.
In Cordibus Jesu et Mariae,
Cordialiter