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sabato 18 agosto 2012

Dalla depressione alla vocazione?

Tempo fa mi ha scritto una studentessa universitaria che stava cercando di discernere la propria vocazione...

Gentilissimo Cordialiter,
                                       il tuo interessantissimo blog è arrivato quasi per caso, così come arrivano per caso tutte le cose più importanti nella vita.

Ho 24 anni quasi, e provengo da un periodo lungo 10 anni di depressione, anoressia e sofferenze fisiche sia mie che da parte di alcuni dei miei cari. È stato un periodo molto brutto, ma a distanza di 10 anni, ora sento che è arrivato il momento di fare chiarezza su un paio di cose. […] Ricordo perfettamente che all'età di 16 anni, nel pieno della mia depressione più nera, mi misi a pregare forse alla ricerca di un sollievo spirituale. Accadde però che nel bel mezzo della preghiera, mi sentii invasa da una sensazione bellissima, una sorta di amore, luce che il cuore faticava a contenere. [...] In quel momento pensai "e se tutto quello che mi circonda ha perso importanza, allora forse Dio mi vuole far diventare suora?!".

[...] da allora ogni volta che riprovo ad accostarmi alla preghiera (io tutto sommato sono una persona molto spirituale, offro molto spesso i miei dolori per le anime, prego molto per i defunti) e ogni volta che vengo invasa dall'amore di Cristo [...].

Ed ecco però che tutto il resto viene da sé: se sto così bene, mi viene da pensare che mai un matrimonio, mai nessun'altra persona riuscirà a farmi star bene. Allora tutto ciò significa che io debba passare la mia vita in convento? Io vorrei soltanto star bene, in pace. Aiutami, io non so […] se veramente ho una vocazione.

Ti ringrazio.

Carissima sorella in Cristo,
                                            il “caso” non è mai cieco, poiché tutto è voluto o almeno permesso da Dio per nostro bene. Non cade foglia che Dio non voglia.

Leggendo la tua lettera mi sembra di aver capito che il periodo di depressione è ormai praticamente terminato. Sono molto contento di ciò.

La sofferenza è una grande ricchezza se viene vissuta cristianamente. Essa infatti ci spinge a staccarci dalle cose vane della terra e a rivolgerci a Dio, Colui che solamente può consolare i nostri cuori.

Mi fa molto piacere sapere che hai compreso che solo facendo la volontà di Dio possiamo vivere con la pace nel cuore. Pertanto ti incoraggio a proseguire la riflessione e il discernimento sullo stato di vita che il Signore ha designato per te.

Che fare in concreto? L'ideale sarebbe farti guidare da un buon direttore spirituale, cioè da un sacerdote dotto, prudente e soprattutto caritatevole. Deve essere una persona che ispiri fiducia, poiché senza fiducia la direzione è inutile. È importantissimo che ti faccia sentire che ci tiene tantissimo alla salvezza eterna della tua anima e che è disposto ad aiutarti volentieri. Purtroppo, è davvero molto difficile trovare un buon direttore spirituale, diceva infatti San Francesco di Sales che se ne trova solo uno su diecimila con le caratteristiche adatte a tale scopo.

È saggia cosa non parlare di “vocazione” con amici e parenti, poiché c'è bisogno di tanta discrezione in questo campo.

Compatibilmente con i tuoi studi universitari, ti consiglio vivamente di fare molta lettura spirituale. È bene leggere specialmente i grandi classici del cattolicesimo, penso ad esempio “Storia di un'anima” di Santa Teresa di Lisieux, “Filotea” di San Francesco di Sales, “Pratica di amar Gesù Cristo” e “Le Glorie di Maria” di Sant'Alfonso Maria de Liguori, “L'imitazione di Cristo” (autore imprecisato), “Il castello interiore” di Santa Teresa d'Avila, ecc.

Un'altra cosa che ti consiglio vivamente è di fare un'esperienza vocazionale di una settimana in qualche monastero in cui si viva in maniera fervorosa la vita religiosa. Conosco alcuni monasteri che hanno uno stile di vita talmente edificante che riescono ad affascinare ed attrarre numerose vocazioni. Se mi dici la provincia o la regione in cui abiti, forse sono in grado di consigliarti qualche buon monastero.

Ovviamente non dovrai dire ai tuoi parenti che vai a fare un'esperienza vocazionale, ma solamente un ritiro spirituale per ritemprare lo spirito. Non si tratta di una bugia, ma di una restrizione mentale che come insegna la Teologia Morale non costituisce nemmeno colpa veniale. Se i tuoi conoscenti ti domandano se vuoi farti suora, puoi rispondere con frasi del tipo “Non sono degna”.

Se devo essere sincero, io spero per il tuo bene che la tua sia una vera vocazione, ma ciò che conta è la volontà di Dio. Il Signore potrebbe volere anche che tu debba rimanere nel mondo per costituire una famiglia autenticamente cristiana. Io non conosco la volontà di Dio su di te, però pregherò affinché lo Spirito Santo ti aiuti a fare un sano discernimento. La tua età è ottima per poter eleggere lo stato di vita. Si tratta di una scelta importantissima per il tuo futuro. Coloro che fanno la volontà di Dio vivono felici, coloro che invece eleggono lo stato di vita sbagliato, vivono tristi e infelici. Ho ricevuto varie lettere da parte di persone sposate che rimpiangono di non aver abbracciato la vita religiosa alla quale si sentivano chiamati in gioventù. Ma ormai quel che è fatto è fatto. Se Dio ti vuole madre di famiglia, allora sposati pure (purché tu riesca a trovare un marito davvero cristiano, altrimenti sono guai), ma se Gesù buono ti desidera come sua casta sposa, allora esulta di gioia per essere stata prescelta tra tante altre ragazze, e rispondi con gratitudine alla chiamata.

Coraggio, affidati totalmente alla Madonna, la quale è la Mediatrice di tutte le grazie, e vedrai che tutto andrà per il meglio.

Rimango a tua disposizione e ti saluto cordialmente in Gesù e Maria.

Cordialiter